Chiesa San Nicola di Bari

Chiese e monumenti

Chiesa San Nicola di Bari

Descrizione

San Nicola di Bari

Non si hanno notizie precise circa la fondazione della chiesa madre di San Nicola poiché molta documentazione è andata distrutta nell’incendio del 1806 ad opera delle truppe napoleoniche. Il più antico documento dell’archivio storico della Chiesa è del 1522: in esso si legge: “la Matrice chiesa di San Nicolò della terra di Lauria è la prima chiesa parrocchiale di detta terra”. Ai fini della ricostruzione della storia della Chiesa, possiamo certamente dire che la sua struttura, nel secolo scorso, era sostanzialmente diversa; l’edificio, a croce latina, si stendeva con il tratto più lungo della sua unica navata su tutta l’area dell’attuale piazza Viceconti: infatti, durante il rifacimento di questa piazza sono state ritrovate numerose ossa umane, testimonianza di sepolture che tradizionalmente venivano effettuate nelle chiese. Essendo questa parte della Chiesa rimasta completamente distrutta nell’incendio seguito al saccheggio delle truppe francesi guidata dal generale Massena (agosto 1806), in fase di ricostruzione si scelse di renderla più corta allungando, invece, l’asse verso piazza San Nicola, rimaneggiando la facciata ed aprendo su questa l’ingresso principale. È ipotizzabile che il transetto sia rimasto intatto nelle strutture murarie come pure il campanile cui fu soltanto aggiunta la parte superiore. E’ in questa fase che furono aggiunte altre navate inoltre molti pezzi della balaustra furono eliminati e la zona dell’abside risultò più stretta. Attualmente la Chiesa ha una pianta longitudinale a croce latina: sulla facciata principale vi sono tre portali in pietra calcarea datati 1894. La torre campanaria si presenta imponente ed alquanto sproporzionata rispetto all’edificio. Essa è composta da due elementi: il primo, più antico, costituito da quattro parti con le rispettive monofore, delle quali una soltanto ancora aperta; il secondo costituito dalla cella campanaria e dalla cupside aggiunta, probabilmente, per adattare la struttura alla funzione di richiamo dei fedeli alla vita religiosa. L’interno della Chiesa è a tre navate delimitate da piloni in fasce con archi a tutto sesto; vi è un’ampio transetto ed una profonda abside rettangolare. La volta della navata centrale è dipinta a tempera con immagini raffiguranti San Nicola, l’Ultima Cena e la Madonna con il Bambino, opera di Pasquale Iannotta, pittore locale, maestro di Mariano Lanziani. Anche quest’ultimo ha avuto una parte rilevante nella decorazione della Chiesa: sua è, infatti, la tempera che decora la volta del coro e raffigura la Consacrazione e sue sono anche alcune pale d’altare: Cristo in croce con le pie donne e Sant’Alfonso e il cuore di Gesù. Da segnalare poi, la balaustra che recinge l’altare maggiore, in marmo policromo, datata 1616, proveniente, probabilmente, dall’antica Abbazia di San Filippo; il fonte battesimale in pietralocale e legno; e numerose tele ad alcune opere di vari autori meridionali.

 

Ultimo aggiornamento: 02-07-2024

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